dialetto tempodacqua biennale di pisa III edizione

direttore – alfonso femia

l’uomo ha trasformato il suo territorio più volte, cercando di trarne sempre beneficio e sfruttando al meglio le sue caratteristiche, fino a costituire l’immagine stessa del paesaggio, inteso non come un elemento costruito ma come paesaggio culturale. anche alcune tecniche costruttive sono assimilate dall’uomo come patrimonio di un luogo a tal punto da percepirle come opere necessarie, come interventi talmente radicati nel territorio da sembrare una parte integrata a esso. in occasione della biennale di pisa intitolata tempodacqua, bergmeisterwolf esplora quegli elementi che sfruttano l’acqua allo stato solido e liquido come le barriere paraneve, i canali, gli acquedotti o i mulini. queste costruzioni sono intese come dei segni distintivi del paesaggio che consentono un’architettura in armonia con il luogo in cui si trova, come il linguaggio di un determinato ambiente, un dialetto. a partire dalla reinterpretazione di tali soluzioni bergmeisterwolf immagina delle megastrutture tra le montagne che indagano un nuovo modo di abitare dove l’acqua è al centro del progetto.

tempodacqua biennale di pisa III edizione