green blood mostra stadtgalerie brixen

thomas feuerstein & christine runggaldier
i due artisti trasformano gli spazi della galleria in una situazione spaziale molecolare, un po’ distopica, ma in ogni caso di nuova esperienza.
Le opere si incastrano, si completano e si rafforzano a vicenda. Nel lavoro di Thomas Feuerstein, sono le alghe, i funghi e i licheni – la natura stessa – a dare forma all’arte. La natura, catturata o conservata in contenitori, apparentemente rinchiusa, ma sempre pronta a uscire e a conquistare lo spazio. La natura, che modella e da forma all’arte, cambiando e plasmando le superfici. Una bellezza spumeggiante, che è insita in qualcosa di minaccioso e che affascina proprio per questo motivo.
queste opere mostrano una realtà apparentemente lontana, ma forse molto più vicina di quanto pensiamo.
un antipodo o un prosieguo e un complemento sono le opere di christine runggaldier: vasi sanguigni e cordoni nervosi fusi in fibra di vetro, piegati in fil di ferro, delicati, ma molto materici e tattili. in realtà, anche queste centrali elettriche del corpo dovrebbero pulsare e vivere unitamente, ma è proprio questa realizzazione scultorea che permette un nuovo punto di vista, come un arco di tensione che attraversa le due sale della galleria.
durante il giorno, lo spazio era aperta ai visitatori come galleria; la sera, invece, si trasformava in un mare alchemico di colori, in linea con lo spirito del waterlight festival di bressanone.

a cura di gerd bergmeister e josef rainer

in collaborazione con la stadtgalerie brixen, il südtiroler künstlerbund

mostra stadtgalerie brixen